giovedì 10 marzo 2016

ORTOGRAFIA E ORTHOGRAPHIA

 Per carità, in tutte le lingue l'ortografia è solo una convenzione, da rispettare, ma pur sempre una convenzione che può benissimo mutare nel corso dei decenni così come ha sempre fatto. Per rispettarla basterebbe solo ragionare e non dare per scontate parole o particelle chiedendosi un po' di più il perché delle cose. Così ad esempio basterebbe saper che tutto ciò che c'è ha un motivo sennò non ci sarebbe e che è altresì inutile aggiungere cose che non servono o che sono un di più e basta. Si scoprirebbe facilmente allora che scrivere Provincie al plurale come spesso si faceva in passato è oggi inutile dato che il suono di C dolce davanti alla E esiste comunque nell'ortografia italiana e dunque la I rappresenta solo quel "di più" che non serve e che è poco elegante (nella moda esiste la stessa regola mi pare no?). Oppure che dietro al PO' o al DI' imperativo si nascondono solo il taglio di POCO nel primo caso e di DICI nel secondo che sono stati appunto tagliati perché cacofonici e da lì il motivo dell'apostrofo che sottintende sempre qualcosa che c'era o che dovrebbe esserci e che invece non c'è. O anche che dietro l'accento di Là (in quel luogo) o di Sè isolato (nel senso si se stesso) non si nasconde chissà che mistero o chissà quale ragione recondita ma semplicemente la volontà di distinguerli da LA articolo femminile o da LA nota musicale e da SE particella dubitativa. Tantissime persone poco istruite continuano a confondersi sui verbi ad esempio mentre basterebbe spiegargli semplicemente che se c'è "è" e non "e" ciò dipende dal fatto di distinguere la terza persona singolare dell'indicativo di essere dalla E di congiunzione, e che la stessa cosa avviene col verbo avere per distinguere A come moto da un posto all'altro o da una persona all'altra e HA verbo che poteva comunque benissimo scriversi magari à come succede per è ma che i linguisti hanno (c'è anche "anno") scritto così come ricordo dell'origine latina di HABERE coll'H ecc...ecc... (Ecco, in lingua còrsa ad esempio ha si scrive à) Sono solo convenzioni e nulla più, perché si poteva anche stabilire come à e ànno oppure he per è, ...ma tant'è. C'è sempre un motivo per cui nelle varie lingue ci sono dei segni, e la regola generale di logica, razionalità ed eleganza è quella appunto di non aggiungere o sottrarre mai qualcosa senza motivo perché allora sì che le cose diventerebbero irrazionali ed incomprensibili! Emoticon glasses Non dobbiamo pensare ad esempio che l'Italiano sia una lingua complessa quanto ad ortografia: anzi, l'Italiano lo è molto ma molto meno di tante altre! (mi riferisco ovviamente alle lingue scritte coi caratteri latini perché delle altre io non so molto) Specialmente dal XVIII° secolo in poi (l'epoca delle parrucche e dei tricorni e della cipria sul viso) l'italiano si è via via elegantemente spogliato di tutte quelle incrostazioni e sovrastrutture etimologiche di origine greca che impregnavano anche lo stesso latino ma anche oggigiorno tantissime lingue moderne come l'inglese, il francese o il tedesco. Faccio alcuni esempi: noi non scriviamo più "psychologico" ma semplicemente "psicologico" oppure non scriviamo più "thema"-"theologico"-"Ulysse"-"rhythmo"-"thechnologico e thechnologia"-"ethymologico"-"pharmacia"-"photo"-"philosophia"-"philantropia"-"chromatico"-"chronologia" ecc...ecc... ma ormai la nostra ortografia si è via via ripulita dall'etimologia dei caratteri greci. Non tutti sono d'accordo, ci sono degli studiosi che rimpiangono questi arcaismi (o archaismi) invece a me sinceramente non piacevano. Per consolarci pensiamo a due delle lingue più conosciute al mondo come l'Inglese e il Francese: tutti voi vi renderete subito conto dell'assurda bizzarria e dell' incoerenza totale tra scrittura e pronuncia di queste due lingue, tant'è vero che in Gran Bretagna o in Francia gli scolari hanno anche tantissime ore di ortografia (orthographia) da studiare !!!! Emoticon smile


Ettore Tangorra    2016

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