mercoledì 23 febbraio 2022

A cosa ci siamo ridotti

Premetto che a me piace chi scombina tutte le carte, chi rovescia i giochi sul tavolo, chi mette in dubbio lo status quo, chi rimette in discussione ciò che tutti ritengono acquisito, chi dà un impulso alla Storia, nel tempo e nello spazio fisico. Mi sono sempre piaciuti i personaggi come Carlo Magno o come Napoleone, gente che non si ferma davanti alle carte firmate o al politicamente corretto e vuole trasformare e attualizzare la realtà secondo un disegno libero da schemi. È chiaro che simili personaggi debbano avere una grande intelligenza e personalità e avere nelle mani il massimo potere di decidere e mettere in atto le loro visioni senza lacci e condizionamenti. Tutto quello che insomma manca alle democrazie occidentali, manca a questa Europa burocratica che ha generato solo personalità piccole e insignificanti. Persino negli USA è successo questo: appena appare una qualche personalità ben definita viene schiacciata o espulsa dalla burocrazia e tutto deve ritornare alla noia, al piattume, all'indecisione, alla debolezza di pensare e di fare. Oggi i nostri politici e i nostri governi si sono trasformati in pretini di campagna paurosi e inermi, tutti protesi a parlare di cose vuote prive di contenuto, a sottostare alle ideologie ignoranti e soffocanti, alle parole d'ordine senza alcun significato e ad ascoltare le voci deboli e vigliacche di chi si rifugia nel vizio piuttosto che essere artefice della propria vita. Non a caso ci si è appiattiti ormai sui luoghi comuni più insignificanti, sulle banalità più sciocche, ci si rifugia nella bruttezza delle cose meschine pur di non essere veri e attivi! Nel nostro mondo ridotto così dove invece di correggere e educare non si fa che giustificare e perdonare tutto è chiaro che la mente stessa degli uomini e delle donne e il progresso della società sono fermi e paralizzati, incapaci di correre avanti e di leggere la realtà stessa. I giovani di cosa vivono oggi se non di stronzate colossali e inutili?
A questo si è ridotta la Democrazia occidentale e questo dev'essere il punto d'arrivo del nostro destino? Persino le dittature più feroci sono in grado di superarci e di scavalcarci, di batterci al tavolo da gioco e di superarci nello sviluppo e nel progresso tecnologico. E noi dovremmo stare a guardare? Dovremmo continuare a guardarci decadere in questo modo indecente nella bruttezza e nel male? Continuando ideologicamente a dire che ciò che è bello è brutto e ciò che è giusto è sbagliato solo per accontentare i più deboli e viziati, i più meschini tra noi? Qui se non cambiamo in fretta siamo destinati alla fine, ed è inutile che guardiamo dall'alto in basso i vari dittatori e i vari regimi del mondo se non sappiamo più porci come esempio e come guida. È inutile giudicare chi invece le idee e i piani ce li ha eccome e li mette pure in atto mentre noi stiamo a guardare!

Ettore Tangorra

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