mercoledì 30 aprile 2014

sono ateo

Tutti mi dicono di essere rispettoso di chi ha fede in un dìo immaginario. D'accordo, io non voglio offendere nessuno, e la maggior parte degli amici a cui voglio bene hanno la "debolezza" di essere credenti o giù di lì, è un fatto culturale, dobbiamo rassegnarci, e tanti, seppur molto istruiti, non sanno prescindere da questo dato che li pervade e li condiziona potentemente. Io queste persone non le voglio assolutamente offendere né disprezzarle: anzi al contrario, proprio perché voglio bene a molti di loro (che io chiamo affettuosamente non-pensanti) li metto davanti allo "scandalo", all' "imprevisto", all' "impensato", a ciò da cui inconsapevolmente fuggono ma solo per abitudine o per paura infantile senza rendersene conto. Li voglio stimolare a darmi delle risposte razionali (che però guarda caso non arrivano mai) e fargli capire cosa mi ha spinto a soli 12 anni a pensarla come la penso oggi, a fargli comprendere il mio percorso iniziato interiormente nel lontano 1968, ad adorare solo l'Essere Umano, il solo dìo, il solo oggetto di culto, e con lui la formidabile Scienza Umana, coi suoi tentativi, successi e insuccessi, e pur sempre l'unica nostra speranza di progresso, pur essendo sempre stato un umanista e un disastro nelle materie scientifiche, pur avendo studiato di malavoglia fino all'Università. Eppure sento che l'onesta, sincera ragione è dalla mia parte. presunzione la mia? Assolutamente nulla in confronto alla presunzione dei religiosi convinti e alla protervia con la quale il mondo religioso fa dovunque sprezzo del buon senso e dell'Intelligenza Umana!!! LOL, Ettoraccio.

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