bianca come la schiuma
di questo mare
è la mia rabbia
è la mia furia
è come sabbia grigia
sulla battigia
che si rivolta
urlando al cielo
se almeno una volta
io riuscissi a dire
quel che mi sussurra
sarebbe bello volare
ma non basterà
la mia vita
o quest'acqua azzurra
né le ferite
sulle braccia
quando di notte
prima o poi
tutto nel mare
si dissolverà.
Ettore Tangorra 2015
lunedì 19 gennaio 2015
venerdì 16 gennaio 2015
Barack Obama e la marcia di Parigi.
Non credo che Barack Obama dovrebbe scusarsi o addirittura vergognarsi, come hanno detto molti, di non aver direttamente partecipato alla bella marcia di Parigi insieme a tanti capi di stato.
Non lo credo perché, mi sbaglierò, ma lui è stato tante volte molto chiaro con questa Europa: basta mettersi a piangere e chiamare sempre lo zio Sam ogni volta che ci si sente in pericolo, per poi puntualmente accusare gli USA di essere, come per fortuna sono, il poliziotto del mondo. Quei tempi devono passare, la mentalità deve cambiare, la seconda Guerra Mondiale è ormai un lontanissimo ricordo (dato che ormai siamo dentro ad un terza Guerra Mondiale). I politici europei si sforzino di accelerare i passi per una reale Unione politica e militare che sappia parlare e agire con una voce unanime difronte alle sfide del futuro e alle crisi del mondo. Se l'Europa non farà così non rialzerà mai più la testa, resterà frammentata e titubante, incerta perfino sui suoi valori fondanti che sono irrinunciabili per tutto il pianeta ormai, come la Democrazia e la Laicità. Questa non è un' Europa che durerà tanto così com'è messa, e Obama l'ha detto più volte. Credo francamente che la sua assenza sia stata piuttosto legata ad una forma di discrezione, di osservazione per così dire, come a significare che "sono lì con voi col cuore, pronto ad appoggiarvi, ma dovete sbrigarvela da soli a sbrogliare il gomitolo, io posso solo darvi una mano ma non essere sempre solo io a togliere le castagne dal fuoco".
Così lo interpreto io.
Altro problema che l'Europa divisa e frammentata fa finta di non vedere è quello del rapporto della Russia post-comunista dello Zar Putin: vogliamo continuare a dividerci anche su questo? Vogliamo ignorare che il problema esista da 25 anni ormai e continua a non essere risolto? Vogliamo invogliare questa Russia, che è parte dell'Europa storicamente e culturalmente e che non si trova su un asteroide lontano, ad evolvere in senso più democratico e laico? Questo ed altro ci dice Obama secondo me, per il nostro bene e la nostra sopravvivenza, altrimenti scompariremo e con noi scompariranno davanti all'avanzare della barbarie anche tutti i nostri Valori Universali.
Così lo interpreto io.
Altro problema che l'Europa divisa e frammentata fa finta di non vedere è quello del rapporto della Russia post-comunista dello Zar Putin: vogliamo continuare a dividerci anche su questo? Vogliamo ignorare che il problema esista da 25 anni ormai e continua a non essere risolto? Vogliamo invogliare questa Russia, che è parte dell'Europa storicamente e culturalmente e che non si trova su un asteroide lontano, ad evolvere in senso più democratico e laico? Questo ed altro ci dice Obama secondo me, per il nostro bene e la nostra sopravvivenza, altrimenti scompariremo e con noi scompariranno davanti all'avanzare della barbarie anche tutti i nostri Valori Universali.
venerdì 9 gennaio 2015
Eh no amici umani, ora bisogna fare un passo avanti
Ora bisogna fare un passo avanti o saremo tutti perduti per sempre.
La posizione di un positivista, laico, ateo, razionalista, come io sono convintamente, è una posizione scomoda sì ma perlomeno sincera, e oggi sento di dover fare un passo avanti, anche se questo di sicuro urterà la suscettibilità di qualcuno. Ma se io credo che al di fuori della ricerca scientifica e del cervello umano non vi sia nulla che si possa chiamare progesso, ebbene ho quasi il dovere di farlo. Lasciare i miei simili crogiolarsi nelle tane ideologiche "sicure" coi loro fantocci religiosi rassicuranti, per me è come lasciare che un bambino, un figlio, di 14 anni giochi ancora con i pelouche senza spronarlo a crescere per il suo bene e per il bene di tutti.
Non è più il caso di farsi dei complessi o dei sensi di colpa: qui è in gioco il futuro dell'umanità: il rispetto per l'altrui credenza religiosa non deve comportare l'agnosticismo, il distacco, il lavarsene le mani, il seguire l'"educazione" del politically correct o, peggio, la diplomazia. Per me questo è diventato un lavarsene le mani che non va più bene, perché gli effetti del troppo rispetto per ciò che è "deviante" sono sotto gli occhi di tutti.
E non è solo l'Islam, che mantiene la gente nell'ignoranza medievale, ma sono anche e soprattutto i residui di superstizione che permangono anche nel mondo cristiano e di tutte le altre grandi religioni. Bisogna evitare tutto questo sciocco "rispetto", per Maometto, per Gesù, per il Papa, per Buddha o per qualsiasi altro feticcio privo di fondamento: l'educazione e il rispetto devono essere concentrati solo ed esclusivamente sulle donne e sugli uomini che compongono questa disgraziata umanità: sono loro le vere divinità, sono loro i veri destinatari della nostra venerazione e del nostro rispetto, e non qualcosa che non c'entra nulla, che è privo di fondamento, che è "avulso" da questa umanità e creato nei millenni solo dall'ignoranza, dalla fantasia e dalla paura dell'uomo "pre-scientifico", l'uomo che non possedeva gli strumenti di ricerca potenti di cui noi oggi disponiamo, l'uomo e la donna che non avevano nel loro cervello neanche l'ombra del concetto di Scienza, coloro che, consentitemi questo paradosso, vedendo un cespuglio che bruciava e che parlava non potevano neanche solo immaginare che vi potesse essere nascosto magari un walki-talki o un moderno cellulare, attribuendo quella voce a un "dio"....e a chi sennò?
E' finita l'epoca del rispetto e dell'educazione e ora deve iniziare quella della dissacrazione sistematica, buttando alle ortiche i salamelecchi: perché nessuno ha il diritto, in nome di tradizioni infondate e trascinate fino al nostro millennio per motivi politici e di potere di uomini su altri uomini, ripeto nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio questa umanità alla disperata ricerca della verità. Se noi oggi patiamo ancora di patologie antiche l'unica colpa è da ricercare in queste tradizioni millenarie trascinate coi denti fino ai giorni nostri, a questi pelouche dannosissimi con cui far giocare ancora donne e uomini ormai coi capelli bianchi.
Nessuno ha il diritto di crogiolarsi con questi giocattoli, anzi giungo a dire che non esiste alcun diritto a farlo, in nome dell' Umanità!
Chi dice che è democratico lasciare ognuno nelle proprie convinzioni in questo campo è solo un incosciente con gli occhi chiusi anche lui. Chi ancora oggi afferma che si debba rispetto per il sentimento religioso della gente è un cattivo educatore e un pessimo maestro, anzi neanche un maestro, perché è comodo non occuparsi del futuro di tutti noi, lavarsene le mani credendo di fare esattamente il contrario: non sono la carità e la compassione che ci salveranno, ma le nostre cellule grigie. Bisogna rompere questo tabou.
Io stesso per anni ho pensato che non dare scandalo fosse bene: niente di più sbagliato, perché bisogna invece indignarsi ogni giorno ed ogni ora e ricercare invece proprio lo scandalo, l'ironia pesante e la dissacrazione continua per progredire, lo scandalo per scuotere le coscienze addormentate di tutti, lo scandalo per ritrovare la nostra vera divinità che è in noi stessi e in nessun altro "alieno" o "amico immaginario" della nostra fantasia e della nostra cultura.
In questo momento della storia solo noi occidentali più evoluti possiamo tentare di fare questo, altrimenti i secoli a venire si trascineranno dietro ancora tanti "rottami spaziali" che ci cadranno addosso ogni volta.
Ettore Tangorra, 2015
La posizione di un positivista, laico, ateo, razionalista, come io sono convintamente, è una posizione scomoda sì ma perlomeno sincera, e oggi sento di dover fare un passo avanti, anche se questo di sicuro urterà la suscettibilità di qualcuno. Ma se io credo che al di fuori della ricerca scientifica e del cervello umano non vi sia nulla che si possa chiamare progesso, ebbene ho quasi il dovere di farlo. Lasciare i miei simili crogiolarsi nelle tane ideologiche "sicure" coi loro fantocci religiosi rassicuranti, per me è come lasciare che un bambino, un figlio, di 14 anni giochi ancora con i pelouche senza spronarlo a crescere per il suo bene e per il bene di tutti.
Non è più il caso di farsi dei complessi o dei sensi di colpa: qui è in gioco il futuro dell'umanità: il rispetto per l'altrui credenza religiosa non deve comportare l'agnosticismo, il distacco, il lavarsene le mani, il seguire l'"educazione" del politically correct o, peggio, la diplomazia. Per me questo è diventato un lavarsene le mani che non va più bene, perché gli effetti del troppo rispetto per ciò che è "deviante" sono sotto gli occhi di tutti.
E non è solo l'Islam, che mantiene la gente nell'ignoranza medievale, ma sono anche e soprattutto i residui di superstizione che permangono anche nel mondo cristiano e di tutte le altre grandi religioni. Bisogna evitare tutto questo sciocco "rispetto", per Maometto, per Gesù, per il Papa, per Buddha o per qualsiasi altro feticcio privo di fondamento: l'educazione e il rispetto devono essere concentrati solo ed esclusivamente sulle donne e sugli uomini che compongono questa disgraziata umanità: sono loro le vere divinità, sono loro i veri destinatari della nostra venerazione e del nostro rispetto, e non qualcosa che non c'entra nulla, che è privo di fondamento, che è "avulso" da questa umanità e creato nei millenni solo dall'ignoranza, dalla fantasia e dalla paura dell'uomo "pre-scientifico", l'uomo che non possedeva gli strumenti di ricerca potenti di cui noi oggi disponiamo, l'uomo e la donna che non avevano nel loro cervello neanche l'ombra del concetto di Scienza, coloro che, consentitemi questo paradosso, vedendo un cespuglio che bruciava e che parlava non potevano neanche solo immaginare che vi potesse essere nascosto magari un walki-talki o un moderno cellulare, attribuendo quella voce a un "dio"....e a chi sennò?
E' finita l'epoca del rispetto e dell'educazione e ora deve iniziare quella della dissacrazione sistematica, buttando alle ortiche i salamelecchi: perché nessuno ha il diritto, in nome di tradizioni infondate e trascinate fino al nostro millennio per motivi politici e di potere di uomini su altri uomini, ripeto nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio questa umanità alla disperata ricerca della verità. Se noi oggi patiamo ancora di patologie antiche l'unica colpa è da ricercare in queste tradizioni millenarie trascinate coi denti fino ai giorni nostri, a questi pelouche dannosissimi con cui far giocare ancora donne e uomini ormai coi capelli bianchi.
Nessuno ha il diritto di crogiolarsi con questi giocattoli, anzi giungo a dire che non esiste alcun diritto a farlo, in nome dell' Umanità!
Chi dice che è democratico lasciare ognuno nelle proprie convinzioni in questo campo è solo un incosciente con gli occhi chiusi anche lui. Chi ancora oggi afferma che si debba rispetto per il sentimento religioso della gente è un cattivo educatore e un pessimo maestro, anzi neanche un maestro, perché è comodo non occuparsi del futuro di tutti noi, lavarsene le mani credendo di fare esattamente il contrario: non sono la carità e la compassione che ci salveranno, ma le nostre cellule grigie. Bisogna rompere questo tabou.
Io stesso per anni ho pensato che non dare scandalo fosse bene: niente di più sbagliato, perché bisogna invece indignarsi ogni giorno ed ogni ora e ricercare invece proprio lo scandalo, l'ironia pesante e la dissacrazione continua per progredire, lo scandalo per scuotere le coscienze addormentate di tutti, lo scandalo per ritrovare la nostra vera divinità che è in noi stessi e in nessun altro "alieno" o "amico immaginario" della nostra fantasia e della nostra cultura.
In questo momento della storia solo noi occidentali più evoluti possiamo tentare di fare questo, altrimenti i secoli a venire si trascineranno dietro ancora tanti "rottami spaziali" che ci cadranno addosso ogni volta.
Ettore Tangorra, 2015
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