lunedì 8 luglio 2024

LA STORIA COSA INSEGNA A NOI ITALIANI?

LA STORIA COSA CI INSEGNA?

La Storia ci insegna che come nel Medioevo e nel Rinascimento i singoli Stati italiani erano al culmine del loro potere economico, commerciale, politico e militare,  gli stessi non si accorgevano che il mondo stava lentamente cambiando e si stavano formando nel mondo civile di allora (cioè l'Europa sostanzialmente) i nuovi Stati nazionali sempre più grandi e potenti. A quel punto gli Stati italiani, Firenze, Venezia, Genova, Napoli ecc... sempre in guerra e competizione tra loro e che fino ad allora avevano dettato legge nel mondo commerciale, bancario e finanziario, cominciarono a perdere questo potere politico economico ed iniziare ad essere preda dei nuovi Stati europei più grandi, soprattutto Francia, Spagna e dinastie Austro-Germaniche. I più grossi cominciarono a penetrare e influenzare anche militarmente gli Stati italiani medievali, fino ad imporre proprie dinastie e i propri interessi fino al sud più profondo e meno difeso e popolato.
Ora io vedo un parallelismo con l'attuale situazione politica ed economica europea dove i vari Stati nazionali ed ex imperi coloniali a loro volta sono ancora divisi e in concorrenza tra loro e non riescono a compattarsi non si accorgendosi purtroppo che i pesci grossi da oriente, imperi oltretutto dittatoriali, non democratici, non liberali, non Europei culturalmente, li stanno infiltrando subdolamente, minacciando, influenzando anche dal punto di vista politico. Non parlo degli Stati Uniti ovviamente giacché li considero in gran parte figli e nipoti della cultura democratica europea. Questa situazione rende necessaria una svolta radicale in quella che noi oggi chiamiamo Unione europea, ex Mercato unico europeo, che comunque non ha mai trovato un'espressione politica e militare (esclusa ovviamente l'alleanza NATO) e che oggi invece necessita di trovare al più presto una forma univoca e politicamente esecutiva e che deve quindi cessare di essere solo un'entità formale e legislativa com'è ancora oggi. Per questo al di là delle polemiche, al di là dei difetti che questa Europa che noi giustamente critichiamo può senz'altro avere dentro di sé bisogna cominciare a rendersi conto che in gioco che la nostra scomparsa economica, culturale e anche etnica che dal mio punto di vista non è né giusta né buona per noi. Dobbiamo assolutamente aggregarci e confederati se non vogliamo soccombere nei prossimi 100 anni dopo un millennio in cui abbiamo cercato di insegnare cultura, scienza e democrazia al mondo retrogrado e primitivo, non senza grossi sbagli, e ciò nonostante essendo fieri di quel che siamo. Non mi attirano le sirene dell'EXIT, le sirene di chi coscientemente o incoscientemente fa gli interessi di altri che vogliono solo spegnerci, distruggerci, sminuirci e umiliarci inglobandoci nella loro barbarie economica e politica come in parte fu durante il periodo Sovietico che io ricordo e che ho vissuto e visto bene da Ovest per motivi anagrafici.

Ettore Tangorra 
08/07/24

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