martedì 14 febbraio 2012

Genova

Genova, chi parte in treno quasi si nasconde
ma chi parte con le navi
ha davanti tutto l'orizzonte 
tra un panino e una focaccia unta 
capisco l'importanza di avere scarpe buone 
e buoni la giacca e gli occhi
mentre proprio non riesco a trovare le parole 
col mio cappello in testa
le mani in tasca
l'aria fredda sulla faccia e nelle gambe 
Genova, è acido l'odore di miscela 
ma qui soffia sempre il vento 
mentre il mio cuore che si arrampica 
tra tante case che mi guardano
ai piani alti
sotto la grigia ardesia
stanno ancora i prìncipi
sotto abita un popolo
e prima o poi dovrò passare 
sulla linea curva della costa 
dove c'è il mare e il respiro blù 
Genova è un orto di verdure
balconi fioriti di gerani e oleandri
dai forti fino giù al porto
attraversando i meandri del centro
l'odore confortante di fritture
tra palme, aria di neve e vele 
vecchia con le mani severe
elegantissima aristocratica
con in vita il suo grembiule.



Ettore Tangorra   2012

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