domenica 22 aprile 2012

Io mi sono sbattezzato.

Dal Blog di Gatto Soriano mi permetto di estrapolare queste frasi iniziali:
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"Se tutti gli atei e gli agnostici (che in Italia sono diversi milioni) decidessero di sbattezzarsi, il clero non potrebbe più avanzare troppi diritti per condizionare la vita politica e sociale di questo paese sbandierando il suo 96% di cattolici italiani battezzati (e, si noti bene, la maggior parte cattolici solo proprio perché battezzati (in età incosciente n.d.r.), e chi ci governa dovrebbe comunque tenere conto dell'opinione di una minoranza (minoranza? ne siamo sicuri? n.d.r.) di diversi milioni di non credenti quando si tratta di legiferare su temi quali il testamento biologico, per non parlare dell'eutanasia, dell'aborto, dell'esposizione dei crocifissi nei luoghi pubblici, dell'8x1000, ecc. Insomma, lo sbattezzo è un piccolo atto concreto che consente ai non credenti di far sentire la loro voce in mezzo al frastuono clericale, e se queste voci si uniscono possono provare ad infondere un po' di laicità in un paese, l'Italia, dove la laicità è solo sulla carta (peraltro costituzionale...)".

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Che la religione sia per alcuni del tutto giustificata, o sia per altri un assurdo (per il fatto stesso dell'impossibilità di dimostrare scientificamente l'esistenza di un dìo) o che sia solo una sana pratica igienica oppure, come diceva Einstein, una "nevrosi ossessiva", ebbene ogni donna ed ogni uomo hanno il diritto di trovare il loro cammino di coerenza alla luce delle proprie convinzioni. E il gioco deve svolgersi per tutti con pari dignità. Così non è.
L'intolleranza verso chi non considera la religione importante, o verso chi nega l'esistenza di una dimensione sovrannaturale, o chi crede solo alla ricerca scientifica come disciplina dimostrabile, è quantomai virulenta e spietata ovunque nel mondo. Non di meno da noi in Europa e in Italia.
Io lo sbattezzo l'ho fatto circa quattro anni fa e ne sono molto soddisfatto. E' stata una questione appunto di coerenza dopo anni di riflessioni.
Ora che ho spedito la mia bella raccomandata A/R alla parrocchia dove sono stato inconsciamente battezzato (erano gli anni 50) e che loro hanno dovuto per legge rispondermi e inoltrare la lettera alla diocesi, mi rispondono che non potrò sposarmi in Chiesa (ma non me ne importa nulla dal momento che sono sposato civilmente in Comune secondo le leggi del nostro Stato) che non potrò fare da padrino ai battesimi (ma non me ne importa nulla dal momento che non credo in dìo e tantomeno nella sua unzione) che sono scomunicato "latae sententiae" (ma che davvero-davvero siamo ancora nel medioevo?) che non posso partecipare alle funzioni religiose e ai scramenti (ma non me ne importa nulla dal momento che non dò a queste cose nessun valore). Tutto qui. Per non parlare dell'autorità del papa di Roma, il sig. Ratzinger, alla quale non ho mai dato il mio riconoscimento.
Questo è lo sbattezzo e nient'altro.
E non è vero che quest'atto non serve a nulla (perchè tanto o si crede oppure no): è invece un atto di coerenza e visibilità contro la tracotanza delle forze clericali in campo politico in Italia. Con questo semplice atto si dimostra concretamente che non è vero che il 90% degli italiani sono cattolici convinti, ma lo sono solo perchè, battezzati da piccoli, figurano negli elenchi ufficiali che alla chiesa fa comodo sciorinare e sventolare.
Conosco tantissimi credenti e non credenti che per la cattiva abitudine a non approfondire mai gli argomenti importanti, arrivano a lasciar battezzare i propri figli, a farli cresimare, comunicare, e a lasciar loro seguire quella assurda e orrenda cosa che è il catechismo. E a spenderci un sacco di soldi tra l'altro...
Conosco ahimè persone che per il loro disimpegno e la voglia di non pensare accettano cose che sembrano inoffensive ma che in realtà non lo sono affatto perchè rafforzano l'apparato clericale cattolico e la sua influenza in tutti i campi, non ultimo quello politico. L'ignorante ti dirà:- "beh ma tanto loro non fanno nulla di male"- Attenzione! Loro il male lo fanno eccòme, innanzitutto non riconoscendo la tua libertà, e provano in tutti i modi a non far risuonare la tua campana! Questo non è leale e non è democratico. Sono proprio loro a dimostrare la vera faccia dell'intolleranza con chi non è d'accordo, con chi vuole discutere razionalmente, con chi non è credente, con chi è gay o lesbica, con chi non riconosce l'autorità vaticana ecc... ecc... e guarda caso invece proprio tra di loro si annidano sempre i peggiori faccendieri-finanziari e politici, le peggiori doppie-facce, per non parlare dei tanti pedofili (a causa della assurda repressione sessuale) o dei tanti preti che vivaddìo praticano sesso ma che ti dicono di no! E quanti ce n'è di poveri sacerdoti che convivono o che hanno un affetto sincero che non possono ufficializzare!.
Il loro Gesù parlava di scribi e farisei e di sepolcri imbiancati, ma nessuno se ne ricorda più.
L'altra sera in TV sentivo dire a monsignor Fisichella che no, che tutto ciò avviene perchè la chiesa non è avulsa dalla realtà, anzi ne è parte importante... hai voglia se è vero! Gli appartenenti alle alte gerarchie sono dei veri incredibili maestri della diplomazia e dell'alibi!
Io ho il sacrosanto diritto e dovere di dire come la penso e di agire di conseguenza nel rispetto democratico delle opinioni altrui. Facciamo un esempio: se io ritengo che quella del missionario che si reca in Africa a catechizzare non sia la strada giusta per aiutare chi ha bisogno, io ho il sacrosanto diritto di dirlo liberamente. Se io ritengo che costoro, che si credono santi, altro non sono che dei masochisti disadattati che nella società normale sono dei signori nessuno mentre nel terzo mondo si sentono importanti e che il loro peccato è l'orgoglio, propagandando la loro visione delle cose e conculcando con le loro idee le giovani generazioni, e che non è questa la maniera di aiutare chi soffre, io ho il diritto di urlarlo a gran voce. certo non gli impedirò di farlo (anche se poi ci costringono a spendere i soldi delle nostre sudate tasse per andarli a liberare da qualche setta o organizzazione politica che li ha sequestrati) ma avrò il diritto di diffondere liberamente e con eguale dignità la mia visione delle cose senza essere tacciato di essere senza morale o, peggio, senza cuore. E che dire dell'assurdità dell'8X1000 (si parla di milioni, non di ceci) che serve soprattutto agli stipendi dei preti o al culto ecclesiastico e che solo forse per il 18% del totale giunge ai bisognosi?
Come ha scritto giustamente Margherita Hack:- "l'ateo agisce e ricerca la verità per il bene dell'umanità semplicemente perchè segue un suo principio morale coerente, non perchè s'aspetta una ricompensa in un ipotetico paradiso"...
Io amo ripetere che sono proprio coloro che si proclamano credenti e ferventi cattolici che alla fine si comportano in campo morale peggio di chi onestamente fa una scelta meditata e coerente. Parlo dei non credenti ovviamente, ma anche di quei credenti onesti con se stessi e coerenti col Vangelo che hanno a cuore la laicità e l'imparzialità dello Stato, la sua indipendenza dalle gerarchie dello Stato vaticano.
Nel nostro paese vivono da millenni gli ebrei (i fratelli maggiori del Monoteismo, come riconobbe anche papa Wojtyla) che ne hanno subite di ogni sorta, ed anche cristiani non cattolici come ortodossi, valdesi, metodisti, battisti o luterani, oggi anche buddisti e indù e convivono dunque da sempre "altri" modi di leggere e interpretare la Bibbia o la spiritualità in genere.
Da ultimi sono arrivati anche i musulmani, ai quali dovremmo offrire una lezione di democrazia proprio per scongiurare le loro note forme di esclusivismo e intolleranza che non sono poi tanto diverse da quelle cattoliche romane!
Noi che viviamo in questo paese dove l'anomalia del "concordato" è palese e pesa più che in ogni altro paese di tradizione cattolica, abbiamo dunque a mio parere più di tutti il dovere di prendere coerentemente una posizione precisa e ponderata in tutto quello che facciamo, esercitando sempre e comunque la nostra azione critica, e dunque la nostra intelligenza di esseri umani.








Ettore Tangorra  2012

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