martedì 6 dicembre 2011

Mare amico

Mare che mi hai consolato 
mare tanto amato
mare a cui ho affidato 
i pensieri più neri
mare che mi sembra ieri 
quando ho tanto pianto 
e forse pregato
mare di quando remavo
oltre quell'onda forte 
e la sua amara schiuma
quando non avevo paura
di ascoltarti muto
per affidarti il mio segreto
unico grande severo amico 
a te offrivo il mio amore 
il mio candore
di giovane uomo
assetato di sole e di vita
affamato del senso
di quella notte  
che era appena finita
che mi aveva rapita l'anima 
e mescolato il sangue
a te offrivo il mio sforzo
nella bracciata sicura
o quando stringevo
la fredda pagaia   
sperando solo nella tua luce
quando cercavo il punto
sull'orizzonte chiaro 
della mia incerta vita.









Ettore Tangorra   2011

Nessun commento:

Posta un commento

Cattivi maestri e studenti italiani

Sono veramente schifato, sì non trovo un altro termine adeguato, schifato e nauseato dall' ignoranza becera di cattivi maestri e student...