mercoledì 21 settembre 2011

Iberia

Torrida di ossidiana 
era la strada
e quell'immensa voglia
e quel preciso intento
chiedimi di ricordare 
cosa provi dentro
cosa scorre nelle mani
e nutre i tuoi pensieri
cielo immobile
davanti a me
oggi forse come ieri
avrà un sapore strano
l'acqua che mi bagna
cielo che non rispondi
ma che tutto chiedi
cielo chiaro e lontano
cielo di Spagna
terra che m'ha strappato 
rapido fiume in piena
le pietre gialle ora 
mi saranno amiche
solido rifugio ancora
sarà quel tronco scuro
poi si rinfrancheranno gli occhi
dietro alla collina
e non avranno pace 
le mie forti gambe
se le saprò guidare
fino a intuire il mare
finchè l'acqua
non mi tocchi
non proverò dolore
non perderò l'ardore
e la pazienza
poi altri confini ancora
e boschi alti e puri
avverto la tua essenza
appena dopo il guado
terra del Fado
luce negli occhi
scintillìo del mare 
che mi sorprende
terra ritrosa ora
io ti discopro il velo
verde il mio sguardo
terra di vele e vento
che le dispiega
se tutto poi rivedi
saprò quando l'amore mio 
si sarà spento.



Ettore Tangorra  2011















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