lassù tra gli alberi e il mare
e rami d'albero dove sparire
quel vecchio muro sarà la diga
nelle sue pietre la mia fortezza
inespugnabile tra il vento
strette finestre di vetro e argento
il tetto rosso tra il verde intenso
e quella vite dai frutti scuri
fatti col sangue dei miei dolori
è lì che ho voglia un po' di morire
lasciate pure che venga il sole
poi venga l'acqua con il suo odore
sappia di resina la pelle
falcerò l'erba col mio sudore
forse ho capito come guarire
veloci nuvole dal mare
spezzando i piedi
ed anche le mani
ed anche le mani
salvando quel che c'è da salvare
custode ruvido del mio cuore.
Ettore Tangorra 2011
Ettore Tangorra 2011
Nessun commento:
Posta un commento