mercoledì 19 ottobre 2011

il treno

Stanco sulla mia schiena
mi abbevero di immagini
e imbastisco giudizi severi
mentre invoco giustizia
per ciò che vedo
cerco con gli occhi
ciò che mi dica se è vero
quello che rapido passa
e pretendo bellezza
anche solo un momento
cerco conforto sicuro
nel raggio di luce
un senso compiuto
che un poco mi tocchi
in questo spazio di tempo
dietro al vetro spesso e fisso
voglio ancora guardare
mentre il bàttito del treno
ora mi prende i piedi e sale
e inventerò una danza
di corpi e di cuori 
fatta di occhi e sorrisi
di alberi verdi e tamburi 
fatta di nuvole e pioggia
finchè il giorno rimane
per richiamare il colore
che fuori vorrei vedere
di armonia e speranza
che vorrei respirare
mai più in balìa
di ciò che appare.





Ettore Tangorra 2011

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