ho chiesto di fare senza forse sperare
ed ho affidato il fragile amore
a loro ho chiesto di parlare
per riscattare i giorni e le notti
ho chiesto di darmi da bere e mangiare
mai di pregare
e rivolgevo in alto quel pugno
quando sfidavo quel tempo
mentre curavo i miei occhi
in quell'acqua d'argento
e per sfidare il destino le ho rotte
su quella dolce collina
dove una fredda mattina ridevo
quando affondavo i miei piedi nel fango
per vedere dove si arriva
proprio nel punto in cui era la luce sottile
amica sincera
che illuminavi quei frutti
in quella livida sera
quando verità e onestà
nei miei poveri gesti vedevo.
nei miei poveri gesti vedevo.
Ettore Tangorra 2011
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