Nei miei occhi vedo
la placida forza
dell'ulivo
la placida forza
dell'ulivo
la costanza della vite
nella roccia
nella roccia
sento gli aromi del pastore
e la fragranza
della sua cesta bianca
della sua cesta bianca
lo sguardo
lontano ed estraneo
lontano ed estraneo
la mano mai stanca
del marinaio mediterraneo
il nero dei pinoli
tinge ora i pensieri
tinge ora i pensieri
brucerò nel fuoco
queste pigne d'oro
queste pigne d'oro
forse lo farò domani
prima di ritornare
alla schiuma salata
alla schiuma salata
ai piedi nudi della ragazza
che ho amato ieri
che ho amato ieri
su quella ripida scala sconnessa
dove pronunciai la promessa
patto di gioia e fatica
sarà testimone questa mia barba
i segni amari della fronte
saranno i gesti lenti
la luce dei miei dolori
le scarpe logorate dal tempo
e quei sogni
che non si lavano via
la dignità della sabbia nei capelli
aspettando ancora la pioggia
ricordo l'aroma preciso del timo
sarà testimone questa mia barba
i segni amari della fronte
saranno i gesti lenti
la luce dei miei dolori
le scarpe logorate dal tempo
e quei sogni
che non si lavano via
la dignità della sabbia nei capelli
aspettando ancora la pioggia
ricordo l'aroma preciso del timo
tra terra arsa
di rosmarino
di rosmarino
avverto quell'amore profondo
la luce solare del vino
il sangue dell'arancio d'inverno
sotto gli alberi di carrubo
e i miei piedi affondo
tra le castagne
e il mare.
Ettore Tangorra 2011
e il mare.
Ettore Tangorra 2011
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