sabato 19 novembre 2011

Non credo al dilà del cielo

Non ho mai amato la violenza
nè pena o distruzione 
ho troppo rispetto del tempo
di quel che costruisce 
conservo cura nel cuore
tengo basso lo sgardo degli occhi
e misurato il passo
non toglierò a qualcuno 
non taglierò quel tronco
non brucerò quell'erba generosa
non batterò il mio pugno per primo
non verserò quell'acqua d'argento
ho rispetto del lavoro delle mani
del sacrificio attento
mi placa l'armonia
la giusta geometria
il patto degli occhi
l'accordo delle cose
la forza razionale della mente
la naturale costanza
la nobile ragione della gente 
non darò scandalo per primo 
se non tradirai la mia coscienza
se la mia violenza e la rabbia
tu non risveglierai
col mostro dell'ingiustizia
la bestia ingorda e vile
dell'arroganza 
senza alcuna eleganza 
e allora vedrai
quel che il mio braccio potrebbe fare 
la fame di vendetta provocare 
quando l'agnello si scopre
dotato di zanne bianche affilate del lupo
di unghie feroci dell'orso
della spada pesante e fiera
del giudice severo
perchè non credo al dilà del cielo 
nè a responsabili altrove
non vedo giudizio
che su questa terra
nel cuore degli uomini
soli padroni
di ogni saggio consiglio
naviganti tra polvere e sole
con la potenza infinita
delle loro parole.






Ettore Tangorra   2011












Nessun commento:

Posta un commento

LA STORIA COSA INSEGNA A NOI ITALIANI?

LA STORIA COSA CI INSEGNA? La Storia ci insegna che come nel Medioevo e nel Rinascimento i singoli Stati italiani erano al culmine del loro ...